Tre giorni su e giù per la Valle Gesso!

Una bella escursione nella Valle Gesso, rinfrescata con un po’ di grandine! Siamo partiti in 10, escursionisti di ogni età, dai 16 agli 77 anni, venerdì mattina 5 agosto dalle Terme di Valdieri, per raggiungere il rifugio Questa a 2388 mt: la salita, che prevedeva un dislivello di 1020 mt, si è svolta con un progressivo ridursi delle temperature, che sono rimaste comunque più alte della media, anche in quota (18-20 gradi). Abbiamo superato il rifugio Valasco, già Casa di Caccia della Famiglia Savoia (che però è poi rimasto in vista per tutta la salita, fino al rifugio Questa, sempre più piccolo!). Il territorio della Casa di Caccia è diventato il Parco naturale delle Alpi Marittime. Salendo nella Valle del Valasco, siamo arrivati al lago del Claus, dove un coraggioso del gruppo ha fatto il bagno!  Il Rifugio Questa ci ha accolto con la sua spartana bellezza e siamo riusciti ad evitare la pioggia pomeridiana, di breve durata: il lago delle Portette, pur diminuito nella sua portata, vedeva specchiarsi interamente la Testa del Claus nelle sue acque. Tra i frequentatori del rifugio in quei giorni, anche la campionessa olimpica di slalom parallelo con medaglia d’oro (Cortina di Ampezzo 2021) Marta Bassino. Siamo andati a letto presto, dopo una ottima cena all’aperto, per partire al mattino dopo, sabato 6 agosto, ed evitare, se possibile, la pioggia annunciata per le 14.

La salita, verso il colletto del Valasco e i laghi di Fremamorta, ci ha visto percorrere una bellissima strada militare, molto ben conservata, costruita con la pietra del posto: panorami meravigliosi che mostrano la particolarità della Valle Gesso, le alte vette e i valloni profondi che obbligano a discese e risalite! Abbiamo proseguito verso il rifugio Elena (1853 mt.), scendendo un tratto molto scosceso e culminato con un passaggio in pietraia e lì ci siamo fermati per pranzo, dove ci è stato offerto un ottimo caffè casalingo! Il rifugio è affidato alla gestione della Sezione di Genova degli Alpini e ci ha permesso una ottima sosta. La salita verso il rifugio Remondino (2464 mt.) è iniziata sotto ottimi auspici di bel tempo e ci ha permesso una bellissima osservazione della valle Assedras: questa salita è caratterizzata da costanti gradoni e gradini, scavati nel terreno roccioso che permettono una, seppur dura, costante salita. Purtroppo le previsioni meteo non sbagliavano e con precisione alle 14 è iniziato a piovere: alcuni membri del gruppo erano già arrivati e al riparo, altri, seppur ben coperti ed equipaggiati, hanno terminato la salita, prima sotto la pioggia e poi sotto una grandine battente, che ha presto trasformato il sentiero in salita in un rivolo di ruscelletti. L’arrivo in rifugio dell’ultimo gruppetto è stato salutato con gioia da tutti e ci siamo ristorati con la ottima crostata fatta in casa, appena sfornata, accompagnata da una tazza di the caldo!

Purtroppo il peggiorare delle condizioni meteo e la nuova previsione di pioggia, prevista per domenica 7 agosto alle 12, non ci hanno consentito di proseguire con il passaggio finale del nostro giro, l’attraversamento del sentiero in pietraia verso il rifugio Bozano (2454 mt.): Chiara e Pietro, gestori del rifugio Remondino, ce lo hanno sconsigliato, sia per il percorso ancora bagnato dalla grandinata del giorno precedente, sia per le previsioni attese del meteo. Abbiamo così intrapreso la discesa verso le Terme di Valdieri, passando dal Gias delle mosche, in mezzo alle nuvole che salivano verso l’alto; il nostro sguardo, anche arrivati a valle era però sempre rivolto alle vette, per verificare che avessimo preso la decisione giusta e l’addensarsi in cielo di cumuli ci ha convinto che scendere, seppure a malincuore, era stata la decisione più sensata. In montagna, come ha ottimamente riassunto Beppe Sandri, il decano del nostro gruppetto, ci sono passaggi difficili e passaggi pericolosi: il difficile si può affrontare con la giusta esperienza, attrezzatura, preparazione e situazione meteo; il pericoloso va sempre evitato, perché esula da tutte le condizioni precedenti e ci espone all’imprevedibile. La montagna ci offre possibilità di conoscenza, paesaggi incantevoli e grandi momenti di condivisione umana: sta a noi valutare questa differenza tra pericoloso e difficile, con grande sincerità personale, e goderci così i tesori che la montagna ci ha disvelato in questi 3 giorni e che ancora può raccontarci, se impareremo ad avvicinarci con rispetto e attenzione.

Hanno partecipato a questa bellissima escursione, Simone Careglio, Maria Teresa Grillo, Luigi Ponte, Maura Quaranta, Marco Raviola, Pietro e Davide Raviola, Margherita Giletti e Beppe Sandri, oltre a me medesima!

Angela Bellini